Un giorno a Roma: visitiamo Villa Medici con i bambini
Visitare un giardino, qualunque esso sia, può assumere molti significati, soprattutto se ad accompagnarci sono proprio loro, i piccoli di casa. Non è un museo vero e proprio, ma è come se lo fosse. E’ fatto di foglie e piante, e soprattutto colori, e profumi anche.
All’interno di esso scopriamo un mondo che racchiude mille storie. Quali? Partiamo da quelle dei committenti, spesso uomini di potere nella società dell’epoca, oppure curiose vicende di appassionati giardinieri che con la loro sapienza riuscivano a sedurre il più austero dei Re.
Ma la storia più affascinante risiede nel processo che porta a termine un progetto. Ecco, forse proprio questa è la storia giusta da raccontare. Le idee, piccole o grandiose che siano, hanno bisogno di un personaggio che sia in grado di tramutare in immagini la volontà del committente. Ad esempio la Reggia di Versailles, nata in Francia per capriccio e volontà di Luigi XIV, ispirò per i secoli successivi molte dinastie d’Europa, e non solo.
L’architetto che studia la pianta del giardino guarda con attenzione le mode che imperversano nel continente al momento. Disegni alla mano, giunge il momento di formare una squadra di giardinieri che sappiano scegliere e coltivare le specie vegetali forti e vigorose.
Per provare l’emozione di trovarsi coinvolti in questo grandioso progetto, basta varcare la soglia del giardino di Villa Medici, che ha di recente conquistato il titolo di ‘Parco più bello d’Italia 2015’, attraverso il concorso che ogni anno assegna il primato di eccellenza ai parchi e giardini storici del nostro paese.
Villa Medici, oggi sede dell’Accademia di Francia, apre le porte alla città di Roma anche attraverso i numerosi punti panoramici da cui si può godere il suggestivo spettacolo sul centro storico, con le sue cupole e le terrazze romane, dove la natura cresce rigogliosa, intrecciandosi con il tessuto storico della città.
Ci troviamo sulla collina del Pincio, nel cuore di Villa Borghese, dove una volta sorgevano vigneti dei cardinali che qui venivano a meditare e contemplare la natura.
Tra le siepi e i vialetti di ghiaia si percepisce ancora la grandezza di una delle famiglie più influenti del nostro Rinascimento. Ferdinando de’ Medici (1549-1609) che a tredici anni era divenuto cardinale, decise di acquistare nel 1576 il terreno sul quale già sorgeva l’edificio, e affidò il restauro all’architetto fiorentino Bartolomeo Ammannati. Oltre all’edificio, anche il parco circostante doveva stupire per la sua grandiosità, e per questo si ispirò al modello dei giardini botanici creati a Pisa e Firenze, dove vi si potevano trovare diverse piante rare e molte preziose opere antiche.
Il parterre della Villa, vale a dire il giardino antistante la facciata principale, è tuttora caratterizzato da ghiaia di differenti colori si ispira alla maniera francese di comporre giardini. La griglia modulare cinquecentesca si ritrova nelle aiuole geometriche, con al centro una fontana che fa da perno alla composizione. Il prolungamento del giardino è costituito dall’area che ospita la montagnola con tempietto, sotto la quale si estende il boschetto fatto di sole cromie verdi, con gigantesche foglie di acanto e lecci, che sembra una foresta di smeraldo.
I Medici a Roma erano una famiglia influente e possedevano anche Palazzo Madama, Campo Marzio, il castello di Lunghezza, oltre a feudi in Abruzzo nel regno di Sicilia e anche in Francia. Erano appassionati di arte e architettura, intendevano anche il giardinaggio come un’arte, quella di disporre in modo bello e gradevole i prototipi della terra. La famiglia dei Medici aveva una naturale predilezione per l’architettura dei giardini. La stessa Caterina de’ Medici, che aveva sposato Enrico II di Francia, ebbe modo durante la reggenza, di divulgare oltralpe il gusto rinascimentale di fare i giardini.
Ancora oggi a Villa Medici i giardinieri lavorano grande passione, portando avanti il sogno dei personaggi che si sono avvicendati nella storia della villa. La competenza di queste figure professionali deve essere molto alta, perché in certi casi devono essere in grado di comprendere e mettere in atto dei veri e propri piani di restauro.
Per una gestione di successo, la manutenzione delle specie vegetali del parco è molto importante. Nella serra, che in un futuro prossimo sarà restaurata, si riproducono talee di bosso e fiori da taglio, che serviranno ad abbellire le sale dell’edificio durante tutto l’anno, proprio come accadeva nel Cinquecento e nel Seicento. Il bosso che forma le siepi delle aiuole geometriche poste davanti alla facciata del palazzo, ricopre una importanza fondamentale nei giardini storici. Riprodurre per talea le piante originali aiuta a conservare la storicità della pianta, quindi la sua bellezza e soprattutto la sua resistenza.
Nei pressi della serra ci sono aree di compostaggio, alberi da frutto e un campo coltivato con fiori da recidere, mentre una vite secolare si arrampica sulla vetrata e sui tralicci.
L’orto di Villa Medici stupisce per la sua bellezza, perché tra ortaggi e alberi da frutto spiccano i ciuffi delle graminacee e di altre piante decorative.
Tra le numerose statue classiche che posano nel giardino, ogni anno in primavera esplodono fioriture di annuali e perenni, con combinazioni armoniose che sono state studiate dall’architetto paesaggista in sede a Villa Medici.
Situato poco distante dall’edificio centrale, quasi arroccato sul muro di contenimento della villa, Ferdinando fece realizzare un luogo segreto, misterioso e appartato dove potersi ritirare a meditare. Lo studiolo di Ferdinando presenta le pareti affrescate con motivi floreali e fauna, secondo i gusti dell’epoca. Lo spettacolo è unico e stupirà i piccoli di casa.
E’ stato scritto che per fare un giardino ci vuole una manciata di terra e un pizzico d’eternità, è quando si parla di Villa Medici il detto antico suona veramente appropriato.
Molti personaggi illustri hanno passeggiato tra le siepi alte di bosso e alloro, respirando la magica atmosfera del giardino: Virginia Wolf, Bassani, Pasolini. Anche il grande cinema ha recentemente reso omaggio allo splendido parco attraverso le scene del film ‘La grande bellezza’.
Consigli per la visita
Per raggiungere Villa Medici una volta arrivati alla Stazione Termini a Roma, basta prendere la metropolitana e scendere alla fermata Flaminio oppure a Piazza di Spagna e dopo proseguire a piedi. In alternativa, è possibile percorrere il tragitto in autobus fino a Porta Pinciana per poi attraversare a piedi il parco di Villa Borghese. Il personale dell’accademia è molto gentile e competente. La domenica mattina sono previste visite ad hoc per bambini, che il personale didattico ha chiamato La Villa del Piccolo Ferdinando.
Il pomeriggio il pubblico interessato alla scena artistica romana e internazionale può partecipare alla visita I luoghi segreti della Creatività, che ripercorre il soggiorno in villa di artisti illustri e non solo.
Per info e prenotazioni: 06 67611
www.villamedici.it
Viale Trinità dei Monti 1 – Roma
di Sonia Santella