I Paesi dei fumetti
Dalle lagune polinesiane di Corto Maltese ai picchi americani della Monument Valley di Tex Willer, ai megalitici di Carnac in Bretagna di Asterix al super-eroe giapponese Mazinger Z. Seguendo le avventure degli eroi di carta.
La Monument Valley, sul versante nord della riserva Navajo, è il panorama più sfruttato dalle strisce di Gian Luigi Bonelli, sceneggiatore dell’eroe di carta più famoso del West: Tex Willer. Qui, tra queste cattedrali di roccia, diventò Aquila della Notte dopo aver sposato la figlia del capo indiano Lilyth (visitusaita.org).
Nelle sue avventure è accompagnato dai suoi tre pards: Kit Carson, anch’esso ranger, Kit Willer, figlio di Tex, la moglie, Tiger Jack, guerriero navajo e fratello di sangue dell’eroe. Insieme percorrono deserti e praterie a protezione degli onesti cittadini, qualsiasi sia il colore della loro pelle, contro gli assalti dei fuorilegge.
Il personaggio di Corto Maltese è un vero e proprio mito letterario del Novecento. E’ un viaggiatore, un ironico marinaio che unisce aspetto e carattere mediterraneo a una cultura anglosassone. Le sue avventure si ambientano nel corso dei primi trent’anni del ‘900, fra Venezia, le steppe della Manciuria, le isole dei Caraibi, i deserti dancali, le foreste amazzoniche, o le onde del Pacifico. Nato nella mente di Hugo Pratt durante i frequenti viaggi in Polinesia, in particolare prese forma proprio a Rarotonga, una delle isole Cook (www.cookislands.travel). I megaliti di Carnac, in Bretagna, fanno da sfondo alle avventure di Asterix, una serie a fumetti francese creata da René Goscinny e da Albert Uderzo.
Ambientata nell’antica Gallia al tempo di Giulio Cesare, attorno al 50 a.C., ha per protagonisti il piccolo guerriero gallico Asterix, il suo miglior amico Obelix, trasportatore di menhir (lunga pietra), e tutti gli abitanti del loro piccolo villaggio in Armorica, che si ostina a resistere alla conquista romana grazie all’aiuto di una pozione magica preparata dal druido Panoramix, in grado di conferire una forza sovrumana a chi la beve. A circa 3 chilometri, a Ménac, si trova il parco archeologico con un migliaio di pietre megalitiche piantate nel terreno e rivolte al cielo. I più piccoli possono visitarlo a bordo di un trenino (www.rendezvousenfrance.com).
E chi non conosce il giornalista detective Tintin, l’eroe di Hergé? Il giovane reporter gira il mondo alla ricerca di notizie e misteri da risolvere, accompagnato dal suo cane Milù e, in seguito, anche dal collerico capitano Haddock e dallo scienziato Trifone Girasole. Al Centro Belga del Fumetto CBBD, a Bruxelles, c’è anche il missile -alto 4 metri!- con cui Tintin va sulla luna. Inoltre, sale di lettura in cui è possibile fermarsi a leggere indisturbati e immergersi in mille fantastiche avventure e la caffetteria, sempre in stile ‘fumettoso’ e molto vivace (belgioturismo.it).
Soprannominato anche ‘l’uomo d’acciaio’, in grado di sollevare un’auto, con un costume blu addosso ed un mantello rosso sulle spalle, contornato da un gruppo di passanti impauriti: è questa la prima immagine di Superman, quella con cui fa il suo esordio nelle edicole statunitensi. Il supereroe dai poteri eccezionali, inizia la carriera come Clark Kent, giornalista al Daily Planet a Metropolis, diventata sempre più un corrispettivo fumettistico di New York. È proprio in questa città che, a contatto con il crimine e le ingiustizie, prende coscienza del suo ruolo di personaggio forte, valoroso, e decide quindi di nascondere la sua vera identità.
L’idea di un grande robot pilotabile venne a Nagai, fumettista e scrittore giapponese, mentre guidava nel traffico di Tokyo, immaginando cosa sarebbe potuto accadere se alla vettura fossero usciti degli arti con cui scavalcare gli altri mezzi. Mazinga Z, è il nome del gigantesco robot d’acciaio, costruito dal dottor Kabuto, per sconfiggere l’esercito dei cattivi del dottor Inferno. E’ in grado di volare grazie a dei propulsori sui piedi e a delle ali retrattili sulla schiena, correre ad una velocità di oltre 350 km orari e nuotare nel mare profondo.
di Rita Bossi
photo credits: WOW Spazio Fumetto di Milano www.museowow.it