Viaggio in India con i bambini

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Nuova Delhi | India

Si fa presto parlare di India perché è così grande, così diversa da regione e regione e così ricca di possibilità, da meritare almeno due viaggi con i bambini: uno al nord e uno al sud. Ricca di storia e di cultura, dal Taj Mahal ai forti del Rajasthan, la parte settentrionale è un mondo magico che lascia ricordi incancellabili nella testa e nel cuore dei più piccoli. Il sud è invece più placido e rilassante, forse da preferire come prima esperienza di vacanza in India con la famiglia. Questa è infatti la zona delle spiagge orlate di palme, dei templi e dei palazzi di maharaja, delle piantagioni di tè e delle infinite opportunità che una megalopoli come Mumbai può offrire ai bambini.

Palazzi da favole orientali: colori, colori e ancora colori

Impossibile immaginare un viaggio in India con i bambini senza pensare al Taj Mahal, il mausoleo bianco che sembra uscito da una favola orientale. È l’opera più conosciuta, una di quelle da vedere da vicino almeno una volta nella vita. E in qualche modo si rimane sorpresi perché il suo candore contrasta con l’esuberanza e i colori di un Paese che, proprio per questo, è un richiamo irresistibile per i bambini. Una dopo l’altra ci sono le città del Rajasthan: Jaipur, la città rosa con il forte dorato di Amber, Udaipur, la città bianca con il suo lago, Pushkar e la sua fiera di cammelli. E poi lo spettacolo di luci e suoni al Red Forte di Delhi, gli spazi verdi dei Lodi Garden dove consumare un picnic in famiglia circondati dal volo delle farfalle e dal canto degli uccelli. E a proposito di luoghi da fiabe, la cittadella di Jaisalmer si erge nel cuore del deserto di Thar e le sue 99 torri merlate raccontano un’antica storia che aspetta solo di essere ascoltata.

Le esperienze imperdibili per i bambini

Ma poi, è chiaro, durante un viaggio in India con i bambini è meglio andare alla ricerca di quelle esperienze che entusiasmano innanzitutto loro. Come salire a bordo del trenino a vapore che raggiunge Ooty (Tamil Nadu) per respirare aria fresca di montagna, ammirare il paesaggio verde e visitare le piantagioni di tè. Oppure un’escursione in barca fino alle grotte dell’Isola di Elephanta, al centro del porto di Mumbai. In nessuna parte del mondo esiste un così intricato dedalo di templi scavati nella roccia. Circoletto verde anche per gli spettacoli di kathakali a Kochi. A esibirsi sono attori in costume che interpretano le saghe hindu con danze dalla gestualità stilizzata. A proposito, questa è una di quelle (poche) città che possa definirsi realmente tranquilla.

E naturalmente ci sono le spiagge, le tante spiagge dell’India per una vacanza con i bambini. La più frequentata è quella di Goa con le sue case bianche e azzurre e le spiagge orlate di guesthouse dove muoversi in bicicletta o giocare a Robinson Crusoe. Ma anche quelle di Kovalam e Varkala, zona sud ovest, meritano di essere segnalata perché più adatte per le famiglie. Un consiglio: attenzione alle correnti, soprattutto sulla costa orientale. Per fare il bagno (e farlo fare ai bambini) occorre individuare i tratti più adatti. Ecco, proprio la scelta del periodo in cui andare in India è decisiva. Per chi punta alle spiagge, il clima è piacevole da dicembre a marzo con gennaio e febbraio che sono i mesi migliori per un viaggio nell’India del sud con i bambini. Bollino rosso da ottobre a dicembre per via delle piogge abbondanti.

L’inverno – da novembre a febbraio – è invece il periodo migliore per il nord. Qui il caldo diventa ai limiti della sopportabilità da aprile a giugno. Le piogge monsoniche iniziano invece a giugno e possono durare addirittura fino a settembre. E a proposito di suggerimenti, sia che si tratti del nord e sia del sud, meglio spostarsi in auto (anche con autista) così da guadagnare in comfort e flessibilità. Gli autobus sono sovraffollati e la puntualità non è di certo il punto forte. D’obbligo in un viaggio in India con i bambini salire a bordo di un risciò. Almeno una volta.

Dritti dritti sul tetto del mondo

Ci vuole un po’ di preparazione e, premettiamolo subito, l’esperienza non è consigliata proprio a tutte le famiglie. Ma la possibilità di arrivare a quota duemila metri a Darjeeling e da qui vedere l’Himalaya in lontananza c’è. Così come ci sono le più pacifiche opportunità di visitare le piantagioni di tè, lo zoo e viaggiare sulla ferrovia a scartamento ridotto Toy Train. E se i profumi e i colori dei mercati e dei bazar incantano fino al limite del disorientamento, le mucche che vagano libere in mezzo alla strada ci fanno subito capire come l’India sia un Paese con tradizioni e costumi molto diversi dai nostri. E dunque da conoscere e spiegare ai bambini.

Stessa cosa anche a tavola, dove occorre arrivare preparati. Il cibo è molto spesso piccante, ma non mancano di certo i piatti adatti ai più piccoli, come il pakora (verdure in pastella e fritte), le dosa (crêpes salate) e gli idli (tortini di riso). E se alle golosità non si rinuncia mai, soprattutto in vacanza, i tre dessert da assaggiare sono il firni, crema dolce di latte e riso, il kheer, budino di riso, e il kulfi, gelato al latte.

Tigri e cammelli, templi e palazzi di maharaja

Non solo mucche che vagano in libertà, perché qui in India c’è anche il raro leone asiatico nel Gir National Park and Wildlife Sanctuary (Gujarat) da vedere da vicino. E per le famiglie che vogliono fare un passo in più, il safari a dorso di cammello tra le dune del deserto di Thar, vicino a Jaisalmer (Rajasthan), o mettersi sulle tracce di una tigre nelle riserve del Madhya o nella Corbett Tiger Reserve (Uttarakhand) rappresentano occasioni che stuzzicano la fantasia. Più scorbutiche sono invece le scimmie. Ce ne sono tante e sono quasi tutte dispettose: bambino avvisato bambino salvato dalle simpatiche ripicche.

Se il nord dell’India offre allora più occasioni alle famiglie per conoscere da vicino tigri, cammelli ed elefanti, il sud è (anche) la terra dei templi e dei palazzi di maharaja. Impossibile elencarli tutti, se non altro perché sono tutti belli, come il Palazzo di Mysore (Karnataka), un caleidoscopio di specchi e vetri colorati. Ma come resistere alla tentazione di visitare i templi di Mamallapuram (Tamil Nadu), quasi in riva al mare e all’interno di un bel parco? Impossibile, come rinunciare a dare uno sguardo alle pitture rupestri di Ajanata ed Ellora (Maharashtra) o intrufolarsi – sempre con il dovuto rispetto – nel grande e variopinto tempio di Madurai (Tamil Nadu) dove osservare in silenzio e un po’ assorti la devozione popolare degli indiani. E poi le statue giganti, i templi rupestri e le rocce di arenaria a Badami e a Shravanabelagola: questa è l’India del passo più lento e forse la più incantevole.

Photo credits: Ministry of Tourism, Government of India

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