Dire vacanze in Kenya con i bambini significa innanzitutto pensare ai safari. Osservare da vicino i tantissimi animali che si muovono in libertà nella natura (e che natura!) produce stupore ed emozione non solo ai bambini. Questo paese sulla costa orientale dell’Africa è anche altro perché costruire un arco insieme a una guida masai è una esperienza irripetibile.
E poi, una volta visitati i 45 parchi nazionali e le tante riserve, dismessi i panni del giovane esploratore, dato alle giraffe il cibo con le proprie mani, adottato un elefante e saliti in alta quota all’alba in mongolfiera, le spiagge di sabbia bianca dell’Oceano indiano solo lì ad attendere solo di essere calpestate. Tuffarsi nelle acque è il passo successivo, fino ad arrivare a nuotare accanto a uno squalo balena, il pesce più grande del mondo. Ma il coraggio basterà? Certamente sì perché, a dispetto del nome, si tratta di una creatura curiosa e gentile.
Le riserve e i parchi più belli
Pochi parchi al mondo come quelli del Kenya sono capaci di offrire condizioni migliori per vedere gli animali. Un’esperienza formativa che batte qualunque libro di scuola perché all’apprendimento si affianca l’emozione e il ricordo non va più via. I più visitati sono quelli del sud, Masai Mara, Tsavo e Amboseli, facilmente riconoscibili perché il Kilimangiaro torreggia rassicurante sullo sfondo. E a proposito di monti, le vette del Mount Kenya National Park o quelle dei Monti Aberdare sono famose per le cascate torrenziali. L’acqua è un elemento prezioso del Kenya e come potrebbe non esserlo. Le riserve dei laghi di Nakuru, Baringo e Bogoria nella Rift Valley permettono di avvistare migliaia di uccelli, soprattutto nel periodo tra gennaio e febbraio. Ecco, questo è il momento migliore per le vacanze in Kenya con i bambini da queste parti con i figli al seguito perché è il periodo del clima secco.
Piccola parentesi su quando andare in Kenya: se i primi due mesi sono i più consigliati, altrettanto gradevole è il periodo tra giugno e settembre, anche se va messo in conto più fresco (ma non sulla costa). Se uno dei motivi del richiamo è la migrazione degli gnu nella zona protetta del Masai Mara, le date da segnare sul calendario sono quelle tra luglio a settembre. Bollino rosso da marzo a maggio per le piogge troppe abbondanti e parzialmente tra ottobre e dicembre. Se le vacanze in Kenya con i bambini sono allora immaginate, come è naturale che sia, con tante visite a parchi e riserve, la scelta delle date è strategica. Soprattutto se nel mirino c’è la Riserva nazionale Samburu o quella di Buffalo Springs. Sono quelle più selvagge e difficili da raggiungere, ma per qualcuno sono le più belle. Al pari della Kakamega Forest Reserve, nell’ovest del paese, la sola nel cuore di una foresta tropicale.
Gnu, antilopi e zebre visti… dall’alto
Se inoltrarsi in punta di piedi nelle riserve e nei parchi con gli abiti del giovane esploratore è il modo più comune per avvicinarsi al mondo degli animali, l’alternativa è sorvolare il Masai Mara in mongolfiera. Vedere dall’alto le enormi mandrie degli gnu che attraversano le pianure durante la migrazione annuale, ma anche di antilopi, zebre, leoni, ghepardi, elefanti e ippopotami è uno spettacolo nello spettacolo.
C’è sola una controindicazione: bisogna svegliarsi all’alba e anche in fretta perché gli animali non aspettano. Anche una passeggiata a dorso di cammello sulla spiaggia è un’altra avventura da provare e se dovesse piacere così tanto, ecco che a sud del Lago Turkana organizzano interi safari in groppa a uno degli animali più resistenti, enigmatici, simpatici e tremendamente lenti del Kenya.
Esplorato il mondo animale via terra con le escursioni a piedi e via aria sulla mongolfiera, il passo successivo non può che essere via acqua. Le escursioni in barca con partenza dal villaggio di Kilifi permettono di esplorare le paludi e aggiungere un altro tassello al mosaico del giovane esploratore. Che si può completare in un solo modo: pernottando in tenda nel campeggio del parco per ascoltare i versi degli animali selvatici nel silenzio della notte. A quel punto il percorso è completo e il riconoscimento di esploratore dell’anno non può che essere appuntato sulla maglietta, così da poterlo esibire per tutto il resto della vacanza. Un safari in Kenya è allora tante cose: avventura e relax, ma anche lusso e semplicità naturale, e soprattutto esperienze sociali e silenzioso ascolto della natura e della vita degli animali.
Snorkeling, rafting e non solo
Durante le vacanze in Kenya con i bambini ci sono almeno tre modi per godere dell’acqua e della vita marina del Kenya. Il primo è quello di scegliere una spiaggia tra le tante che iniziano sud di Mombasa e si estendono fino al confine con la Tanzania. Un suggerimento? Diani Beach. Il secondo è di osservare la vita subacquea facendo snorkeling nelle riserve marine di Watamu, Kisite e Malindi. Il terzo è di fare rafting, anche perché le rapide più semplici sono consigliate anche a bambini da 10 anni in su. C’è anche una quarta possibilità per le famiglie più avventurose ed è quella delle discese in kayak lungo uno dei fiumi del Kenya.
E a proposito, dinanzi a questa ricchezza, non potevano mancare i parchi marini, da quello nazionale di Kisite Mpunguti, sulla costa meridionale del Kenya, fino alla riserva marina di Kiunga a Lamu. L’isola di Kisite è una piccola isola corallina. I branchi di balene migratorie provenienti dal Sudafrica passano dall’area del Parco marino di Watamu nei mesi di giugno e settembre e si vedono spesso saltare fuori dall’acqua oltre le barriere. Si fa a gara a chi ne vede di più?
Le tre città
Una tappa nella capitale Nairobi è pressoché inevitabile, anche perché ospita uno dei tre aeroporti internazionali (gli altri due sono quelli di Mombasa, a sud, e di Eldoret, a ovest). È l’unica capitale dalla natura selvaggia. Significa che nell’arco di pochi chilometri si passa dall’altezza esagerata dei grattacieli all’altrettanto smisurata delle giraffe. Appena fuori dalla città si trova il parco nazionale di pianure, rocce e foreste, dove vivono grandi mandrie di zebre, gnu e bufali, oltre a rinoceronti, ghepardi e numerosi leoni. Orologio alla mano, vivono in libertà a 20 minuti dal centro della città. Mombasa è invece un centro costiero e portuale, più piccolo di Nairobi, e si trova su un’isola collegata alla terraferma da ponti e traghetti. La città vecchia ha mantenuto le sue caratteristiche stradine strette e tortuose, dall’architettura arabeggiante e dal forte odore di spezie.
Infine, la terza è Kisumu, sulle sponde del lago Vittoria, con il suo vivace centro urbano, il suo museo e il suo mercato aperto, uno dei più grandi del Kenya. L’essenza di questa città è proprio il lago, soprattutto al tramonto, quando l’acqua diventa dorata e i pescatori tirano le reti sulle canoe per rientrare lentamente a casa.
Photo Credits: Pawan Sharma, Robin Stuart, Arno Smit, Terricks Noah, Pop & Zebra, Sutirta Budiman, Jason Hafso, Anita Ritenour, Pablo Necochea, Maker Faire Africa, PicturesFromWords, Oleg Magni, MudflapDC, Paul Mannix, MaraEdenSafariCamp