Meduse: cosa fare in caso di contatto con i bambini

Finalmente tutti al mare, ma con i bambini non si può mai star tranquilli! E’ abbastanza frequente, infatti, che i bambini, stando molto volentieri in acqua e sulla riva per giocare, si trovino a contatto con le temute meduse.

Le meduse hanno la forma di un polipo rovesciato e, negli ultimi anni, probabilmente a causa del surriscaldamento delle acque marine, popolano i mari d’Italia. Hanno un aspetto gelatinoso, colori scintillanti, filamenti fluorescenti. Eppure, contrariamente al loro aspetto elegante e sinuoso, le meduse rappresentano le principali insidie estive per la salute dei nostri piccoli.

Durante le vacanze estive con i bambini è quindi utile essere informati su quali rimedi adottare per eventuali contatti con la medusa. Da specificare intanto che la medusa non punge, né morde. I suoi tentacoli emettono una sostanza urticante per la pelle, che causa irritazioni cutanee dolorose, gonfiore e arrossamento. Per avere questa reazione cutanea, non è necessario essere sfiorati dalla medusa: basta solo entrare in contatto con il liquido urticante che libera attraverso i suoi filamenti.

Ecco dieci consigli utili quando si è venuti a contatto con le meduse:

1) La prima cosa da fare è tranquillizzare il bambino e farlo respirare normalmente. Se si è vicini alla riva, farlo uscire dall’acqua. Se ci si trova a largo, sorreggere il bambino e richiamare l’attenzione per farsi aiutare;

2) Non strofinare bocca e occhi;

3) Evitare di lavare la parte colpita dai tentacoli della medusa con acqua dolce, questo potrebbe favorire la produzione di sostanze tossiche in grado di causare danni a livello del sistema nervoso;

4) Non utilizzare acqua fredda o ghiaccio;

5) Non grattare la zona dove è presente l’irritazione, in quanto questa azione stimolerebbe l’attività muscolare mettendo in circolo più velocemente la sostanza tossica;

6) Se non si dispone tempestivamente di medicinali, può essere utile far scorrere acqua di mare sulla parte interessata per tentare di diluire la sostanza tossica non ancora penetrata e successivamente disinfettarla con bicarbonato;

7) No ai rimedi “fai da te” come ammoniaca, limone, aceto, urina, alcool sulla zona interessata. L’ammoniaca e l’urina non sono disattivanti della tossina delle meduse e potrebbero ulteriormente infiammare la parte colpita, mentre l’alcool è sconsigliato in quanto potrebbe stimolare l’apertura delle cellule urticanti delle meduse;

8) Non usare pinzette per rimuovete i frammenti dei tentacoli della medusa, ma strofinare solo la parte interessata per rimuovere eventuali residui di tentacoli con una carta plastificata (patente, bancomat);

9) Il rimedio migliore in caso di contatto con i tentacoli delle meduse è l’applicazione di Gel Astringente al cloruro d’alluminio;

10) Per evitare che resti la cicatrice sulla pelle non esporre la parte colpita al sole ma tenerla coperta. Oppure mettere sempre protezione totale più volte al giorno. L’infiammazione può durare fino a due settimane e l’area di pelle colpita tende a scurirsi perché resta sensibile alla luce solare.

Quando ci si deve preoccupare?
Se immediatamente dopo il contatto, la reazione cutanea si diffonde e compaiono difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione e disorientamento, chiamare il 118 e spiegare di cosa si tratta, si riceveranno le istruzioni sul da farsi in attesa che arrivi il personale di Pronto Soccorso.

Da tenere a mente quindi questi preziosi consigli, per evitare che un brutto incontro con una medusa trasformi la vacanza in un brutto ricordo.