Il Golfo di Castellammare in Sicilia: tra pupi, carrettini ed escursioni in famiglia
Escursioni in famiglia nelle riserve naturali di Alcamo e Capo Rama, alla ricerca di sapori e tradizioni. Montagne scoscese, agavi e fichi d’India, muretti a secco, palme, ulivi secolari, cardi viola e in fondo il mare Tirreno. Una Sicilia bellissima e in parte insolita.
Insolita solo perché la Sicilia ha tanti tesori che i territori minori rischiano di rimanere inesplorati. A maggior ragione vale la pena cominciare a conoscerli, ancora intatti e privi dei grandi flussi turistici. Siamo tra Palermo e Trapani sull’immenso splendido Golfo di Castellammare che si protende a ovest dell’isola, tra due punti ben identificabili, San Vito Lo capo e Punta Raisi.
Il paesaggio ovunque è spettacolare e sorprende soprattutto per la vicinanza delle alture al mare. Per le famiglie in vacanza un paradiso naturale, ricco di attrazioni e nuove avventure. Due riserve naturali ci ricordano che una legge regionale protegge il paesaggio da cementificazione e distruzione: il bosco di Alcamo e Capo Rama.
Nel 2000 é stata istituita la Riserva Naturale Orientata Capo Rama per tutelare le specifiche caratteristiche naturalistiche, di flora e di fauna, che caratterizzano il promontorio e le vicine fasce costiere. La gestione è stata affidata al WWF Italia. Ci si arrampica in questa distesa battuta dal vento, tra le piante tipiche e protette, la Palma nana e la quercia spinosa, il lentisco e l’olivastro.
Le falesie rosse sono frequentate tutto l’anno da diverse specie di uccelli come il gabbiano reale Mediterraneo e il Martin pescatore e l’ambiente costiero è importantissimo per le migrazioni degli uccelli che passano qui in primavera e in autunno e sostano lungo la costa sulle rocce o sui resti dell’antica torre di avvistamento.
Proprio questa è l’ultimo testimone del tentativo di prevenire le rovinose incursioni sferrate dai pirati turchi e dai corsari contro le popolazioni costiere. La torre di Capo Rama nella sua semplicità fu tra le prime a sorgere nel Golfo di Castellammare e nell’intera Sicilia verso il 1400.
Al tramonto incantevole Terrasini con il suo lungomare e l’alta falesia rossa dove svolazzano ali bianche. A Terrasini ci aspetta il museo Regionale a Palazzo D’Aumale. Piccola pausa di scoperta e di studio per grandi e piccoli. I genitori saranno sorpresi dal sapere che il Museo ha sede in un’imponente costruzione edificata sulle settecentesche cantine borboniche.
Essendo vicino al mare, permettevano di imbarcare subito il vino sui velieri pronti a salpare per tutti i porti d’Europa. Tutte le sezioni del museo raccontano la storia della Sicilia occidentale ricca di tanti aspetti, archeologico, antropologico, folkloristico. Come sempre i settori più affascinanti sono quello archeologico con l’abbondanza di reperti, come le centinaia di anfore, ritrovate sotto il mare e quello folkloristico con i numerosi carretti decorati a colori vivacissimi.
Qui i bambini in vacanza scopriranno il magico mondo dei Paladini di Francia, di Orlando e la sua magica spada, di Carlo Magno e i Mori. Colori sfavillanti, disegni ingenui, elmi e corazze, draghi e damigelle. La Riserva Naturale Orientata Bosco di Alcamo è un’altra area naturale protetta istituita nel 1984 sulla cima del Monte Bonifato, la montagna che sovrasta l’abitato di Alcamo.
Una bella facile passeggiata permette di arrivare a visitare i resti del castello dei Ventimiglia. Salendo, tra gli alberi si intravedono i ruderi di un piccolo borgo medievale, mentre proprio sulla cima del monte, posizione ottimale per l’abbondante presenza di acqua e la vista panoramica che permetteva di controllare tutto il Golfo di Castellammare, si trovano le antiche pietre della cinta muraria e i resti del castello di origine araba che Enrico di Ventimiglia riportò al suo splendore verso il 1400.
Scesi dal bosco di Alcamo, invece, ci attende un altro ambiente. Nel centro di Alcamo il castello dei Conti di Modica ci sposta nel 1500, facendoci sognare un’epoca di sovrani, imprese, ricevimenti e cortei. A forma romboidale con quattro torri alternate, due circolari e due quadrate, presenta belle bifore e trifore in stile gotico catalano e una passeggiata tra i merli che fa intuire l’ampiezza del paesaggio intorno fino al mare.
Invece a Partinico sorprende la Real Cantina Borbonica. Questa straordinaria costruzione, unica in Sicilia per tipologia e caratteristiche, fu voluta da Ferdinando I, re delle Due Sicilie, che ne incaricò nel 1800 l’architetto regio Carlo Chenché. Era una vera cittadella con una piazza, una palazzina-torre, con reminiscenze gotico – catalane, la grande Cantina, coperta da tetto con tegole, divisa in tre navate sorrette da pilastri e archi che si collegano a crociera.
Attraverso una visita alla scoperta della Real cantina Borbonica, si può gratuitamente accedere al museo dei Pupi Siciliani. E di nuovo i bambini in vacanza faranno qui un magico salto nel passato, verso le più antiche tradizioni del territorio siciliano. Il viaggio in Sicilia non sarebbe completo senza una ricca esperienza enogastronomica.
Anche in questa parte della Sicilia occidentale le sorprese non mancano. Davvero ottimi i formaggi ricavati dal latte di vacca cinisara, una specie dalle lunghe corna e dal manto per lo più nero, pregiata e a rischio di estinzione, che si alleva nella zona di Cinisi, pascolando in libertà, nutrendosi di erbe saporite.
Da qui i sapori forti del caciocavallo, delle caciotte fresche e della ricotta. Si producono e si acquistano presso il Caseificio La Vecchia Mannara, che alleva vacche cinisare allo stato brado, in pascoli incontaminati. Insieme con il cannolo, la cassata siciliana è il dolce dell’isola più conosciuto in tutto il mondo.
Probabilmente risale al periodo normanno quando a Palermo, presso il convento della Martorana, fu creata la pasta reale o Martorana, un impasto di farina di mandorle e zucchero che, colorato di verde, sostituì la pasta frolla come involucro. Mentre all’inizio la cassata era un prodotto della grande tradizione dolciaria delle monache siciliane, oggi è diventato un dolce che si trova tutto l’anno e rappresenta il massimo della golosità.
Da sperimentare assolutamente presso il laboratorio artigianale Dolci Meraviglie di Cinisi (Tel 0918667202). Accanto al vino, di cui Alcamo è eccellente produttore, questa zona della Sicilia Occidentale produce un ottimo olio, che dà origine a esperienze di oleoturismo. Molto piacevoli le iniziative proposte dall’azienda Provenzano di Trappeto, azienda a conduzione familiare, che produce olio extravergine biologico. www.olioprovenzano.it
Il Gal Golfo di Castellammare e l’associazione Sicilia Terra di risorse puntano a valorizzare la cucina regionale legata al territorio, alle tradizioni e ai prodotti tipici attraverso la divulgazione di alcune ricette tradizionali sul sito www.itineraridelgolfo.eu
Testo e foto di Franca D.Scotti