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In Costiera Amalfitana sul Sentiero degli Dei, una escursione per famiglie tra cielo e mare, alla ricerca di miti, leggende e sapori

Positano

C’è un luogo, in Campania, che può rappresentare una meta ideale per l’escursione con bambini appassionati e curiosi. Tra cielo e terra, a 600 metri di altezza sui monti Lattari, si snoda il Sentiero degli Dei che unisce Agerola, il paese più alto dei Lattari e Nocelle, la frazione più alta di Positano.

I genitori saranno incantati dal panorama infinito che si scopre all’orizzonte, precedendo da est verso ovest, la Penisola Sorrentina, Capri, i faraglioni, le insenature in basso lungo la costa, con grappoli di case bianche. E i bambini? I bambini saranno incuriositi da tutto. A cominciare dai due isolotti al largo.

E qui comincia l’avventura. Avete mai sentito raccontare la storia di Ulisse e delle Sirene? Ebbene, proprio quegli isolotti al largo sarebbero stati abitati dalle Sirene che con i loro soavi canti distraevano i marinai e li facevano naufragare. Ma il furbo Ulisse fu salvato dagli Dei del luogo, scampando alla morte.

Ecco allora l’origine del nome. Siamo sul Sentiero degli Dei. E siamo nella Costiera Amalfitana che merita davvero l’aggettivo “divina”. Coltivazioni di vigneti e frutteti, giardini di limoni che punteggiano di giallo il verde cupo del fogliame e spiccano sull’acqua del mare color turchino, indaco e smeraldo.

Una descrizione esagerata? No davvero. È la realtà della Costiera Amalfitana, un breve tratto di costa a ovest di Salerno,  tra Positano e Amalfi, riconosciuta patrimonio Unesco dal 1997. Partiamo dunque per l’avventura sul Sentiero degli Dei, sette chilometri, tra boschi, gole e rupi scoscese, case antiche e grotte rupestri.

Una passeggiata relativamente facile, ma attenzione ad alcuni passaggi! Prima di tutto è importante l’equipaggiamento giusto, scarpe da trekking, zainetto sulle spalle, borraccia, cappellino per il sole. È consigliabile anche affidarsi ad una guida specializzata che aiuterà nei passaggi difficili e spiegherà tante cose nel corso dell’itinerario.

Per esempio le erbe selvatiche lungo il sentiero, le cime che si avvistano in lontananza, i fiordi e i paesini in riva al mare. In alcune tappe del percorso alte pareti attrezzate invitano a sperimentare il climbing, anche per principianti.

Qui ci si può fermare un po’ ad ammirare esperti arrampicatori, fare fotografie oppure, chissà, a fare qualche prova iniziale. E così anche i bambini più piccoli scopriranno che il climbing è proprio un’evoluzione del trekking. E che si può passare facilmente dalle passeggiate in orizzontale alle salite in verticale.

A un certo punto del percorso, tutta la famigliola in vacanza sarà incuriosita da una casetta in mattoni con panche in legno affacciate sull’azzurro, un pergolato e fiori. Qui saranno accolti dal famoso pastore Antonio, pronto a organizzare un pranzo all’aperto con i suoi formaggi fatti la mattina stessa, pane e pomodori. E i bambini scopriranno dietro la casa le caprette arrampicate a brucare e i due simpatici asini Limone e Limoncello.

Il panorama mozzafiato prosegue fino a Positano, pittoresco, coloratissimo, invitante. Da qui, se non si vuole affrontare una risalita di 1700 gradini per tornare in quota (salita che anni fa era l’abitudine quotidiana degli abitanti del posto, per portare cibo e merci), la soluzione ideale è prendere una barca e tornare via mare ad Amalfi.

Fatica risparmiata e nuova spettacolare vista sulla Costiera dal mare. Il Sentiero degli Dei vale da solo un viaggio in questo frammento di terra campana. Ma anche l’entroterra riserva belle sorprese alle famiglie in vacanza. A cominciare da Agerola, punto di partenza del famoso Sentiero.

Un piccolo territorio suddiviso in tante frazioni, come accade spesso nei borghi montani. Così anche visitare Agerola è un’avventura, con lunghe passeggiate che si snodano tra i monti e il mare. E una vera rete di sentieri rende Agerola un punto di riferimento assoluto nell’Italia del trekking.

Senza dimenticare che, grazie alla presenza di amministratori lungimiranti, Agerola possiede l’unica struttura al coperto di Lead Climbing della Regione. Così magari, in un eventuale giorno di pioggia, anche bambini e genitori inesperti potranno esercitarsi per affrontare poi col sole le pareti all’aperto.

E poiché le arrampicate fanno venire appetito, ecco le specialità pronte in tavola. All’Angolo dei Sapori o al Ristorante Due Torri c’è solo l’imbarazzo della scelta tra salumi nostrani, formaggi, zuppe di legumi, fave fresche, salsicce e patate, friarielli, e chi più ne ha più ne metta.

Non dimentichiamo che l’agricoltura è da sempre, infatti, una punta di diamante del territorio. Si può spiegare ai bambini, a questo punto, che il nome Agerola deriva dal latino “ager” (campo coltivato). Così piccoli e adulti apprezzeranno i prodotti tipici del territorio, conservati intatti anche per merito delle difficoltà di collegamento e l’isolamento dei piccoli borghi.

Il provolone del monaco, ad esempio, riconosciuto D.O.P. da parte della Commissione europea, che deriva il nome dal mantello/saio con cui si coprivano i casari per proteggersi dal freddo e dall’umidità: un formaggio duro, di latte crudo, prodotto con una determinata percentuale di latte di vacche di razza Agerolese. Il Pane Biscottato, invece, era il tipico “pane dei naviganti” di Amalfi, prodotto con farina integrale, cotto due volte, per poter essere consumato nel tempo, e tradizionalmente consumato bagnato in acqua e condito con olio, origano e aglio.

La Pera Pennata, infine, una varietà molto rara, gustosa e dalla caratteristica forma rotondeggiante, si presta benissimo alla produzione di eccellenti marmellate ed in pasticceria: una per tutti la torta ricotta e pera. Proprio il mix delle due esperienze, quella naturalistica e quella gastronomica, sarà a breve al centro del progetto Agerola Lento Pede, che porterà a scoprire la fitta rete interna di stradine, viottoli e gradonate medievali e insieme i produttori locali.

Consigli di viaggio

di Franca D. Scotti
Immagini di Franca D. Scotti, Unsplash / Silvia Trigo