A Pretoro, in Abruzzo, andiamo con i bambini alla scoperta del lupo e con un po’ di fortuna anche a vederlo!
In Abruzzo, tra le montagne del Parco Nazionale della Maiella, il borgo di Pretoro offre una originale escursione per le famiglie alla scoperta del lupo appenninico. L’Abruzzo, una regione a torto poco conosciuta, riserva tante belle escursioni da fare in famiglia con i bambini.
Tanto per cominciare, ricordiamo che l’Abruzzo, dove si trova la cima più alta degli Appennini, possiede due splendidi Parchi Nazionali, il Parco del Gran Sasso e Monti della Laga e il Parco della Maiella. Inoltre, la cosa più sorprendente per gli escursionisti in vacanza è il fatto, davvero incredibile, che i campi da sci si trovano a 50 chilometri dal mare.
Quindi panorami splendidi anche in una breve passeggiata: monti altissimi, neve candida e sullo sfondo il mare luccicante al sole. Cominciamo allora con i bambini e tutta la famiglia ad esplorare una bella escursione all’interno del Parco Nazionale della Maiella, Geosito Unesco. E in particolare ci dirigiamo a Pretoro. Perché? Qui i bambini in vacanza avranno davvero una bella sorpresa ed emozioni nuove.
Pretoro si trova sul versante orientale della Maiella, in provincia di Chieti e si presenta come un bellissimo borgo, quasi fatto di roccia come le montagne a cui è appoggiato. Tutta la famigliola in vacanza, adulti e bambini, si divertirà ad arrampicarsi per vicoli e vicoletti, assaporando atmosfere antiche, legate a case in pietra e ai ruderi dell’antico castello del 1600. Nei vicoli pittoreschi, appaiono qua e là i cartelli che ricordano gli antichi mestieri.
Così ci si avvicina al “Centro San Domenico per la divulgazione degli aspetti culturali e naturali sul lupo, i serpenti e la storia di Pretoro”. Il museo è piccolo e accogliente, ricco di particolarità sulla tradizione che lega la figura del lupo al territorio. Qui comincia la nostra avventura alla scoperta di questo animale, che è un vero nume tutelare di Pretoro e di questa zona.
I bambini saranno affascinati dai cartelli che spiegano con foto e disegni le leggende e le credenze popolari sulla figura del lupo. Infatti il rapporto viscerale fra gli abitanti di Pretoro e il lupo affonda le origini nella notte dei tempi. Allora il lupo era un temibile nemico, che contendeva all’uomo il cibo, avventurandosi fino al paese, soprattutto in inverno.
Così gli abruzzesi avevano imparato a difendersi con il fuoco. Ma anche con la magia. Ecco allora la storia che più affascina i bambini in vacanza a Pretoro, una delle più antiche storie sacre abruzzesi, il miracolo di San Domenico e il lupo, che rivive ogni anno a maggio in una rappresentazione corale detta “Lu Lope”. Così i bimbi imparano nel Museo la leggenda di un bambino che viene rapito da un lupo, mentre i genitori sono nel bosco a far legna.
Quindi, l’intervento di San Domenico, mosso dalle accorate preghiere dei genitori, ammansisce il lupo, facendo sì che lui stesso riporti a casa il piccino. Una storia istruttiva e liberatoria, che rinnova ogni anno la paura e il sollievo di fronte al pericolo dell’animale selvaggio. Dopo essersi immersi in questo mondo di leggende e antiche storie, i bambini avranno curiosità di vedere i lupi dal vivo.
Ed eccoli accontentati! Perché a Pretoro, paese legato al lupo da sempre, si trova l’Area Faunistica del Lupo Appenninico, fondata nel 2003 dalla collaborazione tra l’Amministrazione e il Parco Nazionale della Majella. Tra le località Calvario e Folselongo, l’Area Faunistica del Lupo Appenninico ha lo scopo di far conoscere la natura di questa specie, il suo rilevante ruolo ecologico e le sue complesse caratteristiche comportamentali e sociali.
Quindi é un ottimo centro di sensibilizzazione per turisti, scolaresche e la stessa popolazione residente. Situata a 750 metri di altezza, l’area ospita attualmente due lupi, un maschio e una femmina, in stato di semicattività, arrivati a Pretoro dal Parco Faunistico del Monte Amiata. Nell’area si possono anche ricoverare lupi feriti o “problematici” trovati in natura.
Una ottima guida dell’Area Faunistica spiega ai bambini in visita che in Italia il lupo non è mai stato oggetto di progetti di reintroduzione. Quindi il recupero della popolazione e la ricolonizzazione di gran parte delle aree montuose dell’Italia appenninica e di parte delle Alpi è dovuto esclusivamente alle capacità di recupero di questa specie ed al miglioramento delle condizioni ambientali. Ecco dunque l’importanza delle aree protette.
Poiché la curiosità dei bambini cresce e il loro desiderio più forte è quello di vedere dal vivo i lupacchiotti presenti nell’area, tutta la famiglia è invitata ad appostarsi nell’apposito centro di osservazione. Qui, attraverso le feritoie nella parete di legno, i bambini assistono in rigoroso silenzio alla scena della guida che porta cibo ai lupi e li chiama per farli arrivare. Il momento del pasto è ovviamente quello più indicato per avvistare i lupi della Riserva e vedere i loro comportamenti.
Ma è bene sapere che, pur all’interno dell’Area Faunistica, l’osservazione del lupo non è un evento scontato, in quanto gli animali conservano comportamenti di grande riservatezza. Quindi grande entusiasmo nei bambini se all’improvviso vedranno da vicino i due lupi che arrivano guardinghi, si avvicinano all’area di osservazione e strappano brandelli di carne, portandola tra i denti dentro il bosco. Lo spettacolo è davvero emozionante e lascerà un ricordo indelebile nei bambini e nei genitori che vi hanno assistito.
Allora come concludere l’escursione in famiglia?
Una bella sosta golosa a La Maielletta di Pretoro a un passo dai campi da sci e dagli impianti di risalita farà scoprire un’altra attrazione della regione. E’ la cucina tipica abruzzese di montagna: pasta alla chitarra, la pecorara (anellini di pasta fatti in casa e conditi con sugo, ricotta, melanzane, zucchine e peperoni), agnello alla brace cotto a legna. E, per concludere, la Torta del Lupo, creata dal Laboratorio Dolcezze del Parco di Pretoro: un dolce al cioccolato nero e vino rosso Montepulciano, imbevuto di rum e farcito di squisito cioccolato gianduia.
Per maggiori informazioni:
Testo di Franca D. Scotti
Foto: Franca D. Scotti, Unsplash / Ray Hennessy, Unsplash / ML