Torino così dolce e così verde
In attesa che si possa ricominciare a viaggiare come facevamo fino al 2019, questo periodo difficile e particolare che stiamo vivendo può, con tutte le accortezze e le attenzioni del caso per la sicurezza nostra e di chi ci sta vicino, offrire l’opportunità di riscoprire le nostre città sia che ci si viva, sia che ci si possa andare anche solo per un paio di giorni. E allora cominciamo e …. buona scoperta!
Questa è la città degli alberi, dei palazzi eleganti e dei monti innevati all’orizzonte. I caffè e le pasticcerie hanno tutto il fascino del passato e la bontà è la stessa oggi come allora. Benvenuti a Torino, la città in cui i sogni si trasformano in realtà. Basta solo chiudere gli occhi per qualche secondo e in Piazza Castello sembra ascoltare il ritmo allegro degli zoccoli dei cavalli che risuonano sulle pietre.
Proprio qui, duchi e principesse arrivavano in eleganti carrozze per partecipare alle grandi feste nei palazzi che si affacciano ancora oggi in questa piazza. E con un po’ di fantasia si può immaginare anche il re Vittorio Emanuele II con i suoi baffi a manubrio davvero divertenti. Si chiamano così proprio perché la loro forma con le punte rivolte verso l’altro ricorda il manubrio di una bicicletta.
Abbracciata dalle montagne innevate e con il fiume Po che scorre placido quasi a voler fare il solletico, questa è la città degli alberi e delle pietre, dei palazzi maestosi e di una Mole famosa in tutto il mondo, di un museo che accoglie ogni anno migliaia e migliaia di curiosi e delle automobili da sogno. Lussuose e sportive, eleganti e scattanti, nelle grandi fabbriche di Torino sono nati tantissimi modelli belli e fiammanti, orgoglio dell’Italia e degli italiani.
Perfino entrare in un bar o in una pasticceria storica della città è un’esperienza magica perché è come prendere la macchina del tempo e viaggiare nel passato. Con una differenza: la bontà dei dolci e delle cioccolate calde è la stessa, oggi come allora!
- Indice dei contenuti
- A Torino, il Castello, la Cupola e il laboratorio segreto del Duca
- L’Antico Egitto è qui a Torino!
- Torino all’aria aperta: parchi da fiaba, giardini e scoiattoli
- Direzione il cielo
A Torino, il Castello, la Cupola e il laboratorio segreto del Duca
Anche se non ci sono poltrone e divani, Piazza Castello è uno dei salotti più belli d’Italia. Circondata da eleganti portici, gli occhi di piccoli e grandi visitatori sono subito catturati dalla facciata in marmo bianco di Palazzo Madama. I grandi finestroni e il suo colore luminoso ricordano un gioco di specchi. Mentre il nome lascia subito immaginare chi ha abitato in passato le sue stanze. E le stesse dame avranno puntato il naso all’insù, come fanno i bambini oggi, per ammirare la Cupola di San Lorenzo che un po’ impertinente sbuca tra i palazzi al suo interno.
Il senso di vertigine e armonia che si prova a guardate la Cupola è pari solo alla meraviglia dei bambini nell’immaginare i grandi visi con occhi, naso e bocca disegnati da finestre, archi e cornicioni. E poi ci sono gli appartamenti del Palazzo Reale, per tre secoli cuore del regno e protetto da una cancellata, che incanta per la bellezza e regalità dei suoi interni, resi sfarzosi dall’opera degli artisti che si sono avvicendati nel corso dei secoli. Nelle armerie reali sono esposte le armature e le spade di guerrieri valorosi (tutte autentiche!) mentre il grande trono nella stanza tutta rossa e d’oro (la Sala del trono, appunto), dove il re riceveva gli ospiti, è un irresistibile richiamo per grandi e piccoli a mettersi comodi.
Dall’interno all’esterno, i Giardini Reali si estendono in tutta la loro magnificenza invitando a lunghe passeggiate,
a fare una corsa, a saltare o a raccogliere le foglie prima di mettersi in marcia per la scoperta successiva. E il Castello? Basta girare attorno a Palazzo Madama per scoprire un altro silenzioso e discreto segreto di questa città: la presenza di spesse mura di pietre e alte torri che rimandano a un passato lontano.
Ma il segreto più grande è un altro e si trova nei sotterranei del Palazzo. Qui il Duca aveva allestito un laboratorio per esperimenti di magia. Il suo obiettivo? Trasformare il ferro in oro. Alambicchi, boccette e pozioni colorate gli sono serviti a poco e il suo sogno, almeno per il momento, è ancora tutto da realizzare. Da una piazza all’altra, passando nella via tra le due statue, si entra a Piazza San Carlo, tutta pedonale, circondata da palazzi e portici e con al centro il monumento a Emanuele Filiberto, noto come ‘l caval ‘d brons (il cavallo di bronzo), con il duca che ripone la spada perché la guerra è finita. Evviva!
Qui si affacciano alcuni caffè e pasticcerie storiche torinesi, tappe obbligate per tutti i bambini golosi. Torino è città del gusto: cioccolato, gelato, pasticceria e caramelle hanno una lunga tradizione artigianale e le strade offrono molte occasioni di degustazione. Un consiglio? I biscotti savoiardi che, come suggerisce il nome, sono nati proprio qui, nelle cucine di casa Savoia. Fragranti e gustosi, sono i veri biscotti da re! E per chi preferisce qualcosa di salato, i grissini di Torino sono diventati famosi in tutto il mondo. Sono piccoli e sottili bastoncini di pane da sgranocchiare come scoiattoli affamati.
L’Antico Egitto è qui a Torino!
Avete presente i viaggi nel tempo? Ecco, quello che si intraprende appena varcato il portone d’ingresso di uno dei grandi palazzi della città di Torino è proprio un viaggio nel tempo tra i più belli del mondo. Passo dopo passo la strada conduce in un luogo molto lontano nel tempo: l’Antico Egitto dei potenti faraoni. Ma è necessario equipaggiarsi con una buona dose di coraggio perché quelle strisce di bende impolverate e ingiallite che si intravedono sotto ai pesanti coperchi dei sarcofagi sono le misteriose mummie.
E poi ci sono dei dalla forma strana con la testa di coccodrillo, la criniera di leone e il corpo da ippopotamo. Pronti a cercarli? E a imparare a decifrare i geroglifici? Sì, perché gli egizi avevano un modo originale di scrivere: piccoli disegni sul papiro al posto delle lettere e delle parole. Che il Museo Egizio sia stato allestito pensando anche ai bambini è dimostrato dalla nuova area ricavata da pochi mesi in cui i più piccoli possono diventare archeologi, nascondersi all’interno dei tempi e ricostruire la serie di geroglifici sul coperchio di un sarcofago.
Si chiama Spazio ZeroSei Egizio e nell’area che un tempo ospitava la biglietteria scoprono la civiltà dei faraoni attraverso attività e giochi pensati per loro. Ecco dunque che imparano a conoscere i segreti delle piramidi e delle barche utilizzate nella valle del Nilo per la pesca. Il tutto mentre i genitori possono sbirciare i figli mentre giocano. A proposito, l’ambiente comprende anche una postazione per l’allattamento, un fasciatoio e tanti libri per bambini a disposizione. Quello Egizio è solo uno dei musei di Torino adatti ai bambini e con attività specifiche per le famiglie.
Altre occasioni da segnare in agenda sono:
- il Museo nazionale del Cinema all’interno della Mole Antonelliana, simbolo della Città di Torino
- il Museo dell’Automobile con la sua collezione di circa 200 vetture di oltre 80 marche diverse, esposte in più di 30 sale
- i Musei Reali con circa 3 chilometri di un percorso di visita per rivivere le vicende della città, dal primo insediamento romano all’Unità d’Italia
- il Museo A come Ambiente interamente dedicato ai temi ambientali con spazi creativi, exhibit, laboratori e percorsi didattici
- il Museo del Risparmio organizzato come un percorso interattivo con aree tematiche per incuriosire tutti: adulti e bambini, esperti e principianti.
Con i piedi ben piantati a terra e con lo sguardo rivolto al futuro, le Officine grandi riparazioni ospitano quindi uno spazio innovativo tra arte e tecnologia. Ambienti immersivi e proiezioni interattive e sensibili al movimento e al tocco stimolano la fantasia di tutti i visitatori, grandi e piccoli che siano. È in particolare il progetto Future Park ad avvicinare i bambini all’interazione creativa e a fare capire ai genitori l’approccio richiesto dagli artisti alla lettura dei loro lavori.
Torino all’aria aperta: parchi da fiaba, giardini e scoiattoli
Sulla riva del Po che arriva dalle montagne si affaccia il Parco del Valentino. Tra roseti, viali alberati e aiuole, la possibilità è triplice: muoversi a piedi, fare un giro in bicicletta tra il castello e il borgo medievale o salire a bordo del battello Valentina per scivolare sulle acque del fiume. Il Parco è famoso per i suoi prati, a cui è destinata la metà della superficie.
Basta portare una stuoia, un pallone, il necessario per il pic-nic e un libro o un fumetto da leggere per trovarsi immersi in un’atmosfera di relax, fianco a fianco con altre famiglie con bambini e tanti studenti di ogni nazionalità, ospitati dall’Università di Torino. Gli imperdibili del Parco sono i Giardini rocciosi. Nonostante il nome, si tratta di un’oasi sempre fiorita attraversata da stradine, ruscelli, giochi d’acqua, terrazzi e punti di sosta. Oggi ospita un grande roseto con più di duemila piante e aiuole fiorite in ogni stagione dell’anno.
E se in uno dei laghetti si trovano anatre e cigni, gli animali selvatici si incontrano un po’ ovunque nel Parco del Valentino: dai germani reali alle anatre, dagli aironi cinerini alle gallinelle d’acqua, dai gabbiani alle folaghe che nidificano sulle sponde del fiume. Fino ad arrivare ai tanti esemplari di scoiattolo grigio, che – per la gioia dei bambini – si avvicinano senza paura a chi offre loro noccioline e gherigli di noce.
E se il nome Torino fa subito pensare a un piccolo toro, sono tanti altri gli animali che si nascondono nel centro della città. Sono di pietra e sbucano d’improvviso sopra ai portoni o sulle facciate dei palazzi. E alcuni di loro fanno anche le linguacce. Pronti a trovarli? Le piccole fontane colorate di verde che spuntano qua e là per la città sono invece i torèt, così chiamate dai torinesi per la testa a forma di toro.
Direzione il cielo
Infinito è il museo interattivo che accompagna i bambini alla scoperta dell’Universo, dove la scienza diventa una esperienza interessante, sorprendente e galvanizzante. E dove gustare un’ottima… merenda astronomica allo Star Coffee House. Sulla collina di Pino Torinese, vicino alla Basilica di Superga, Infini.to è uno science centre appassionante e istruttivo con percorsi a misura di bambino per sperimentare il big bang, i vortici e gli tsunami in coinvolgenti installazioni interattive.
Dopo il pomeriggio trascorso in compagnia di Ipazia, Hubble e Galileo, una sosta alla caffetteria che offre spuntini, merende e specialità anche nella luminosa terrazza all’aperto è il passaggio intermedio prima di proseguire la visita assistendo a uno degli spettacoli del Planetario, il simulatore del cielo in grafica digitale computerizzata. Ma c’è anche un altro modo per puntare verso l’alto. Spunta infatti tra i palazzi della città ed è così alta da toccare il cielo.
Ci sono tanti motivi per conoscere da vicino la Mole Antonelliana, il simbolo di Torino. E uno di questi è raggiungere la cima con l’ascensore trasparente, veloce come navicella spaziale, e da lì ammirare dall’alto tutta la città. Oppure visitare il Museo nazionale del Cinema, ospitato nelle sale della Mole, con i suoi racconti di sogni, luci, colori ed effetti speciali. Il suo creatore ha lavorato d’ingegno e fantasia dando vita a una presentazione spettacolare che coinvolge i genitori e bambini con continui stimoli visivi e uditivi: chi vi entra non è solo un visitatore, ma anche un esploratore, un autore, un attore, uno spettatore per una esperienza indimenticabile. Come del resto lo è una vacanza a Torino.
Immagini: pxhere.com, Stefano Monteleone